I vostri figli sono approdati sui social e all’improvviso scoprite di non avere gli strumenti adeguati e le conoscenze per affrontare questa nuova dimensione delle relazioni. E’ una situazione sempre più ricorrente nelle famiglie alle prese con la rivoluzione digitale.
Perchè allora non far incontrare ricerca sociale ed educativa con la tecnologia per mettere i genitori nelle condizioni di continuare a seguire in maniera consapevole e intelligente i propri figli? In particolare nel controverso mondo di Facebook o di Instagram, le due piattaforme più diffuse.
E’ il sentiero che sta percorrendo ormai da diversi anni la cooperativa sociale Tice, specializzata nell’analisi e nella messa a punto delle tecniche di apprendimento nell’infanzia e adolescenza.
L’incontro con Gedinfo, altra cooperativa piacentina che opera nell’informatica, ha prodotto Mindbook, la prima app a portata di smartphone rivolta ai genitori: insegna loro come rapportarsi con i figli preadolescenti immersi nell’universo dei social.
Il progetto è già realtà – come spiegano Francesca Cavallini presidente di Tice e Davide Benedetti, presidente di Gedinfo – perchè è stato pensato e messo a punto un prototipo funzionante, rivolto alle famiglie con figli di età compresa tra 11 e 13 anni.
Come funziona l’app di Mindbook? Dopo aver scaricato il dispositivo sul proprio telefonino (sia in versione Android che iOS), mamma e papà si addentrano in un percorso di training e di monitoraggio quotidiano, con domande e suggerimenti che si propongono regolarmente, a cui occorre rispondere.
Si tratta di quesiti sui rischi del web, ma anche sulla vita familiare e sulla condivisione delle esperienza con i propri figli. “L’approccio attraverso il quale è stata costruita – fa notare Cavallini – non è quello autoritario, ma fondato sulla condivisione emotiva, da questo percorso virtuale la ricaduta sulla vita reale è un continuo invito all’attività comune tra genitori e figli e un accompagnamento alla scoperta insieme del mondo social e della rete”.
Benedetti precisa che di Mindbook è stato realizzato anche un sito web e un sistema di formazione a distanza. La sua prima applicazione pratica si avrà nei primi mesi del 2019, quando – grazie alla collaborazione del dirigente scolastico Ludovico Silvestri e le preziose consulenze del corpo docenti – i genitori di quattro classi seconde della scuola media “Anna Frank” si cimenteranno con l’app per testarla sul campo.
Il sistema realizzato attraverso Mindbook è la diretta emanazione del progetto promosso da Tice per creare una palestra virtuale dove educatori e specialisti aiutano i minori con bisogni speciali o disabilità a muovere i primi passi nel mondo digitale.
L’incontro tra tecnologia e tecniche dell’apprendimento è stato reso possibile dal Social Challenges Innovation Platform, il marketplace per i progetti di innovazione sociale della Unione Europea, che ha messo a disposizione più di 2 milioni di euro di grant per trovare soluzioni a sfide sociali. Il progetto di TICE proposto come sfida tramite la Social Challenges Innovation Platform, ha trovato risposta vincente con il prototipo oggi funzionante realizzato da GeDInfo.
Questo ulteriore sviluppo rientra nella collaborazione tra Tice e GeDInfo per sfruttare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie nel campo dell’educazione e della risposta al disagio dei più giovani.