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Riuscita la Scuola Internazionale sull’agricoltura sostenibile “Alla ricerca di terre e cibi di qualità”

La promozione della cultura e del valore dell’agricoltura, così come del suolo e delle risorse naturali, quali condizioni fondamentali per garantire cibo per tutti, ma anche per puntare sulla qualità e identità del prodotto, promuoverlo e educare alla cultura delle terra.

Questo l’importante fil rouge che ha caratterizzato tutti i contributi e le presentazioni locali e internazionali emerse dalla Scuola Internazionale sull’agricoltura sostenibile “Alla ricerca di terre e cibi di qualità”, che si è svolta a Reggio Emilia il 14 e il 15 ottobre presso il Tecnopolo. La scuola è stata ideata nell’ambito del progetto “Expo in RE: AgricoltuRE per la sostenibilità, l’energia e l’ambiente”, promosso dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito di “We A.RE – Reggio Emilia per Expo 2015” con il contributo della Regione Emilia-Romagna e l’adesione di Cna, Legacoop, Crpa e Fondazione E35, insieme con il patrocinio dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Fare dell’agricoltura qualcosa di conosciuto, qualcosa di attraente, interessante e innovativo che riabiliti il valore e la prospettiva, valorizzando la peculiarità di questo settore. E “farlo insieme” perché nel settore agricolo e agroalimentare più che mai è importante fare insieme: attraverso le cooperative, le filiere di produzione e trasformazione, i consorzi di tutela e promozione, in una logica internazionale con le reti d’impresa. Ma anche il valore della cooperazione in agricoltura e della rete di imprese  – strumento economico, sociale, manageriale ma anche di penetrazione e promozione dei nostri prodotti sui mercati esteri, quali ad esempio la Cina.

Il settore agricolo è un settore economico rischioso dove è importante il  ruolo dei governi (nazionali e locali) nel sostenere iniziative e proposte e nell’investire in settori agricoli e di agribusiness capaci di garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Essenziale per il settore agricolo è la corretta gestione delle risorse naturali, in particolare acqua e suolo. Su questi intervengono sia fattori ambientali complessi, quali i cambiamenti climatici, sia le scelte politiche e di programmazione. Il suolo infatti è una risorsa che, diversamente da quanto si possa pensare, è estremamente limitata (13-20% del suolo mondiale è fertile e disponibile a fini agricoli), e anni di politiche di urbanizzazione l’hanno resa ancora più fragile; su questo aspetto Reggio Emilia rappresenta un’esperienza nuova, di ricerca di nuove soluzioni che attraverso l’agricoltura periurbana permettono il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano e lo sviluppo dell’imprenditoria agricola e di una produzione sostenibile.

Allo stesso modo sono necessarie politiche e buone pratiche per la gestione della risorsa idrica, risorsa limitata e preziosa il cui buon utilizzo non è un problema solo per i paesi più notoriamente aridi. La gestione corretta delle risorse rende quindi indispensabile una forte collaborazione tra politica e governi, università e ricerca, e tessuto imprenditoriale.

Riflessioni queste, condivise e promosse da tutti i partecipanti internazionali, in un dibattito che ha visto lavorare insieme istituzionali locali, università, centri di ricerca, imprese, società di consulenza, cooperative, produttori e aziende agricole locali e internazionali provenienti da Cina, Mozambico, Stati Uniti d’America e Sudafrica.

Una due giorni di lavori che grazie al contributo del Comune di Reggio Emilia, di CRPA, di Legacoop, CNA e Università di Modena e Reggio Emilia ha permesso di aprire un momento di riflessione in città, proponendo uno sguardo internazionale in occasione della  giornata mondiale dell’alimentazione (16 ottobre).

In particolare mercoledì 14 e giovedì 15 scorso hanno offerto ai partecipanti un programma integrato di approcci teorici, esperienze, visite aziendali e incontri con le imprese.

Due i focus principali: la gestione sostenibile delle risorse (acqua e suolo) e un approfondimento sulle produzioni sostenibili e di qualità in campo agro-alimentare.

Le esperienze internazionali portate hanno messo in luce il valore dell’agricoltura come settore trasversale e fondante per sostenere lo sviluppo economico e rafforzare le condizioni di vita, alimentari e sanitarie, ma anche l’importanza dell’agricoltura periurbana come luogo per migliorare la qualità urbana.

A fianco delle sessioni plenarie e dei lavori di gruppo finalizzati a condividere esperienze e percorsi, la scuola ha visto anche la realizzazione di visite ed incontri con aziende del territorio. Nello specifico:

Visita all’impianto di IREN per il recupero delle acque reflue per uso irriguo e alla cooperativa agricola CAT, che recupera gli scarti della produzione agricola per la produzione di biogas e attua un sistema di rotazione delle colture che permette una naturale fertilizzazione del terreno.

Visite alla Società cooperativa agricola di Pratofontana e al Caseificio di Bagnolo per ripercorrere la filiera di produzione e lavorazione di uno dei formaggi più famosi nel mondo,  il Parmigiano Reggiano. Infine incontro con Unipeg per conoscere le tecniche di riduzione dell’uso degli scarti della lavorazione l’impianto di produzione di bionergie ed energie termiche, fino agli utilizzi innovativi e sostenibili degli scarti.

Sono inoltre intervenuti, il Consorzio della Bonifica centrale, il Consorzio delle Vacche Rosse, l’Azienda agricola Pedrotti, e l’Avvocato Donato Nitti della WinSheng Associati, studio di professionisti che operano in Italia e in Cina

Tra gli ospiti da segnalare la presenza anche del dott. Ciro Gardi dell’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare e Marcello Mastrorilli, docente del Crea di Bari.

“Un percorso di scambio e approfondimento tecnico su impresa e innovazione nel settore agricolo – afferma Serena Foracchia assessore alla Città Internazionale – un’occasione per presentare alcune eccellenze del nostro territorio e avviare nuove partnership in concomitanza con gli ultimi giorni di Expo”.

Le esperienze internazionali. Tra le realtà presenti è di particolare rilievo la presenza di June Russel di GrowthNYC, la realtà newyorkese che gestisce 54 mercati del contadino tra Manhattan, Queens, Bronx, Staten Island e Brooklyn. Una realtà che raggruppa 230 imprese agricole e di pesca del territorio della città americana, per un totale di12.000 ettari di terreni coltivati. La realtà ha diversi progetti che vedono la cittadinanza di New York protagonista di progetti di economia sociale e di promozione di stili di vita sostenibili. Dal Sudafrica hanno partecipato Ncumisa Mhlauli e Kgabo Rammutla, funzionari della Provincia del Gauteng impegnati nell’implementazione di progetti dedicati alla promozione di imprese agricole e di gestione delle risorse naturali; Syyasanga Dabula, esponente della cooperativa agricola di produttori Thjebelopele della provincia del Free State. In particolare la presenza di tecnici del Gauteng è uno dei primi risultati portati dalla visita del  Premier David Makhura lo scorso Settembre in città. Dal Mozambico ha preso il via un percorso di collaborazione con la Fondazione Sviluppo della Comunità di Graca Machel, anche lei in visita a Reggio Emilia lo scorso Aprile, con tre rappresentanti dei progetti di agricoltura di comunità: Cremildo Rungo, coordinatore dei Programmi della Fondazione, Inacuio Mugabe, dirigente del settore agricolo della città di Chokwe e Paulo Cossa referente per le politiche agricole del distretto di Matutuine a Maputo.

Anche la Cina, con il prof. Shen Zheng dell’Università di Tongji (Shanghai), ha presenziato all’evento, permettendo di accogliere a Reggio  uno degli atenei più rinomati del paese e con una facoltà dedicata allo sviluppo e allo studio dell’agricoltura e della gestione delle risorse naturali.