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Presentato lo studio per la riqualificazione di edifici privati

“Sperimentazione pilota in tema di riqualificazione energetica e adeguamento sismico con riferimento a edifici privati”: questa inizitiva è stata presentata nei giorni scorsi da Rita Pareschi, referente tecnico per la Regione Emilia-Romagna del Progetto e responsabile ambiente e territorio in Legacoop Emilia-Romagna.

La sperimentazione è stata condotta da tre cooperative di progettazione (Mate di Bologna, Politecnica di Modena e Centro progettazione cooperativo di Reggio Emilia), una cooperativa sociale (OpenGroup di Bologna), una cooperativa che si occupa di innovazione tecnologica con particolare riferimento al mondo delle costruzioni (ICIE di Bologna), una cooperativa che si occupa di comunicazione (La Lumaca di Modena), un libero professionista, arch. Riccardo Tagliaferri, con personali esperienze nell’ambito delle reti solidali fra condomini.

Francesca Montalti, già vice-presidente di Innovacoop, e Rita Pareschi hanno supportato e seguito le diverse fasi operative, nonché il rapporto con le diverse strutture coinvolte, con le cooperative di abitanti e gli amministratori di Asppi, oltre che con i livelli associativi interessati (Asppi nazionale, Asppi Bologna, Asppi Modena).

Il supporto di ART.ER ha poi consentito di raccogliere, attraverso l’esperienza maturata dalla struttura nell’ambito dei diversificati progetti sviluppati sul residenziale pubblico e privato (Bild Lab e non solo), importanti spunti e suggestioni.

Da ultimo, infine, ma non per importanza, ci è doveroso citare il coordinamento di Nomisma e la messa a disposizione di preziose competenze e professionalità in ambiti legati ai processi di riqualificazione/rigenerazione urbana e alle dinamiche dei mercati immobiliari.

Fra le relazioni esterne più proficue vanno ancora annoverate le relazioni aperte con Banca Etica, con l’Agenzia per l’energia di Modena, con Anci e con i vari dirigenti, del competente Assessorato alle attività produttive, con particolare riferimento al dr. Silvano Bertini e al direttore generale Morena Diazzi e con l’Assessorato alla pianificazione territoriale.

Nella parte finale della relazione di progetto è stata rappresentata una serie di sollecitazioni, di spunti e di proposte, maturate dall’esperienza del lavoro svolto, che vengono messe  disposizione della Regione. Fra i vari punti segnalati (fra i quali la prosecuzione del cantiere “progetto condomini”) due, in particolare, andrebbero esaminati con attenzione per la reale possibilità di diventare un volano che potrebbe attivare e favorire un percorso di riqualificazione su ampia scala:

  • favorire e promuovere, nell’ambito della redazione dei PUG e più in particolare nella Strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale, le indagini speditive, nelle modalità sperimentate e rappresentate nel progetto “condomini”, di aree del tessuto urbano ove le Amministrazioni comunali ritengano necessario poter acquisire elementi puntuali anche al fine di favorire processi di riqualificazione urbana.
  • aprire una riflessione sull’esigenza di predisporre una proposta legislativa (ovvero, apportare una integrazione alla legge sulla difesa del suolo) in tema di accordi di collaborazione. Attualmente la materia è disciplinata da regolamenti comunali fra loro molto differenziati. Una norma regionale potrebbe creare una cornice quadro per dare maggior omogeneità e struttura alla formula dell’accordo, promuovendone anche l’uso, la cui adozione comunque rimane, anche in questo caso, una libera scelta delle amministrazioni comunali.

L’attività di ricerca nel sottocampione locale reggiano ha riguardato il coinvolgimento di due cooperative: la prima La Betulla in quanto cooperativa di abitazione realizzatrice degli immobili, la seconda Am.co in quanto società cooperativa gestrice dei servizi condominiali.

In tal modo si è potuto accedere sia ad informazioni fin dalle origini degli immobili, sia relative ai consumi energetici attuali.
Le abitazioni civili residenziali prese in esame sono il Betulla 19 e il Betulla 89 entrambi collocati a Puianello di Quattro Castella.
Gli immobili si collocano per costruzione nella fascia 1981-2000. Sono insediati nella fascia periurbana, luogo intermedio tra città e campagna, con presenza di residenti misti sia proprietari che affittuari, soci e non soci della Betulla.

Al centro dell’indagine la rigenerazione e la riqualificazione energetica e l’adeguamento sismico degli edifici, il necessario cambio di passo nella programmazione degli interventi, nelle soluzioni tecnologiche, nell’approccio con le proprietà, nelle disponibilità di risorse e nella capacità di saper progettare interventi complessi, che toccano aspetti non solo urbanistici, architettonici o paesaggistici, ma anche di carattere funzionale, sociale, culturale.

Complessivamente sono stati intervistati 16 residenti puntando a far emergere oltre alle caratteristiche degli immobili i fabbisogni sociali assistenziali, le esigenze di riqualificazione degli appartamenti, dell’edificio e del circondario. Inoltre la loro  consapevolezza sullo stato dell’immobile e la loro disponibilità ad effettuare le azioni necessarie di ristrutturazione ed efficientamento.