Il Prefetto Gabrielli nella conferenza stampa di mercoledì 16 settembre 2015 ha comunicato all’opinione pubblica, ai cittadini di questo paese, che il più efficace strumento in Europa per promuovere l’inclusione socio-lavorativa delle persone in difficoltà è criminogeno. La legge 381/91 è criminogena.
La cooperazione sociale di inserimento lavorativo, che dà occupazione ai lavoratori disabili e svantaggiati in misura 25 volte superiore alle altre imprese ed alla stessa Pubblica Amministrazione è criminogena.
Migliaia di cooperative sociali, di soci, di lavoratori sono criminogeni. Questo attacco generalizzato e sconsiderato, talora prossimo alla diffamazione, non è più comprensibile né accettabile.
Non ci interessano “riserve di caccia”, perché non siamo cacciatori. Chiediamo da sempre regole di trasparenza del mercato, chiediamo che le amministrazioni le applichino correttamente, chiediamo che chi è deputato a vigilare lo faccia fino in fondo, perché questo aiuta anche noi a vigilare che le regole che ci siamo dati a tutela della legalità e della correttezza siano con coerenza osservate.
Quando sono cooperatori e cooperative sociali a comportarsi in modo illegale ci costituiamo contro di loro come parte civile in giudizio, come a Roma per Mafia Capitale. Le cooperative ed i cooperatori sociali, il loro lavoro quotidiano, meritano rispetto.
Additarli non come risorsa, quali sono, ma come il problema, in un paese che ha i livelli di corruzione e di malaffare dell’Italia, vuol dire ingenerare una confusione che non fa bene a nessuno, e fa certamente molto male alle persone più fragili ed esposte al rischio di esclusione.