Ha preso il via questo venerdì 2 febbraio la terza edizione del progetto comunale “Lavoro. Vita. Benessere”, un ciclo di incontri dedicati alla conciliazione tra ritmi lavorativi e vita privata, che quest’anno saranno dedicati in particolare al tema “Impatto di genere, favorire il cambiamento per la parità”.
Il progetto, articolato in 16 incontri da qui a fine anno, è realizzato grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna ed è promosso dal Comune di Reggio insieme a Legacoop Emilia Ovest, Cgil Reggio Emilia, Cisl Emilia Centrale.
Il progetto si articola in una serie di attività formative sui temi della parità con focus specifici su transizione digitale, linguaggio inclusivo, leadership, innovazione, intergenerazionalità, buone prassi e opportunità per il benessere, la partecipazione attiva, l’empowerment.
Oltre ai seminari, sono previsti due moduli workshop sulla preparazione del Bilancio di genere e della Certificazione di Genere e due iniziative a cura dell’associazione NonDaSola su temi legati alla mission di contrasto alla violenza, alla disparità e di sostegno alle donne in uscita dalla violenza, anche in un’ottica di acquisizione di autonomia economica e riscatto.
Al primo incontro, venerdì 2 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30, ai Chiostri di San Pietro, dedicato al lancio del progetto, sono intervenuti Lanfranco de Franco, assessore alla Conciliazione dei tempi di vita e lavoro del Comune di Reggio Emilia, Annalisa Rabitti, assessora alle Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia, Elena Strozzi, segreteria Cgil Reggio Emilia, Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale, Michela Bolondi, vicepresidente Legacoop Emilia Ovest. Giulia Sudano, presidente Period Think Tank, parlerà di “#datipercontare: dati e indicatori di genere per costruire una società più equa”.
“Siamo molto soddisfatti di questa terza edizione dell’iniziativa, che ci permetterà di approfondire in particolare il tema del bilancio di genere e della certificazione di genere grazie alla collaborazione con Period Think Tank che ha lanciato ormai da tre anni la campagna ‘dati per contare’ – dice l’assessore comunale alla Partecipazione Lanfranco de Franco – La campagna ha due obiettivi: l’accesso ai dati disaggregati per genere e rendere la valutazione di impatto di genere uno strumento obbligatorio per la definizione delle politiche e degli investimenti economici. Parliamo di strumenti fondamentali per la parità sostanziale, sia negli enti locali che nelle realtà imprenditoriali e associative private, che aprono anche prospettive di ottenimento di fondi da bandi pubblici e privati che sempre più spesso richiedono queste certificazioni. Accanto a questo tema continueremo a sviluppare formazione sui temi della conciliazione vita lavoro e delle tematiche di genere applicate ai percorsi professionali. Ricordiamo che la disparità di trattamento tra uomini e donne in ambito lavorativo rappresenta il primo e più diffuso gradino nella piramide delle discriminazioni, oltre che un freno alla crescita etica ed economica della nostra società. Ringraziamo i nostri partner Legacoop Emilia Ovest, Cgil Reggio Emilia e Cisl Emilia Centrale per aver creduto insieme a noi in questo progetto e l’assessorato alle pari opportunità della Regione Emilia-Romagna che lo ha finanziato”.
“Aderiamo a questa iniziativa con convinzione – dichiara Michela Bolondi – vicepresidente Legacoop Emilia Ovest “gli obiettivi rientrano nella nostra mission e sono in linea con l’impegno dell’associazione volto alla promozione di buone pratiche sui temi al centro del progetto, a partire dalla rilevanza dell’occupazione femminile nelle associate, dalla partecipazione attiva alla Commissione Pari Opportunità a livello regionale e nazionale, all’impegno nella tutela e promozione dei diritti delle donne e del benessere lavorativo, anche grazie all’attivazione di bandi dedicati e alla programmazione di percorsi formativi continuativi. La terza edizione di Lavoro.Vita.Benessere si conferma un’occasione importante per sviluppare e rafforzare consapevolezza e competenze”.
“La costruzione di una società migliore per le donne è una grande battaglia culturale, nella quale ognuno può e deve sentirsi ingaggiato – aggiunge la segretaria generale Cisl Emilia Centrale, Rosamaria Papaleo – Il terzo settore, il mondo delle imprese, i cittadini. Il mondo sindacale, perché è l’accesso pieno e potente al mondo del lavoro ciò che costruisce autonomia e conquiste vere per le donne. Alle istituzioni spetta il compito, delicatissimo, di costruire un filo rosso che metta in rete i protagonisti del cambiamento e gli strumenti capaci di incidere sul serio nella modifica di tutto ciò che ha costretto le donne a stare un passo indietro, a gareggiare ad armi impari. Un cambiamento culturale profondo nasce da scelte coraggiose di chi amministra la cosa pubblica e, per questo, Cisl Emilia Centrale è con grande convinzione partner del Comune di Reggio Emilia e del progetto presentato, che va nella giusta direzione”.
“Questa terza edizione del progetto Lavoro Vita Benessere rappresenta il consolidamento di un percorso che ha avuto come primo risultato quello di rafforzare la rete di soggetti che sul territorio si occupano, ognuno per la propria parte, di contrastare le disuguaglianze di genere, lavorando all’indirizzo e allo sviluppo di azioni per favorire un cambiamento culturale verso le pari opportunità – dice Elena Strozzi, segreteria Cgil Reggio Emilia – Come Cgil siamo stati in campo fin dal primo momento e abbiamo assistito ad un progressivo ampliamento della partecipazione ai progetti presentati: un dato che si è configurato come fattore di arricchimento per la discussione e per il raggiungimento degli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere. E’ solo da un confronto senza pregiudizi infatti che si può contribuire a produrre un vero cambiamento e in quest’ottica vogliamo continuare ad essere soggetti presenti e proattivi”.