La cooperazione è schierata da sempre contro la guerra sostenendo la necessità del dialogo come risoluzione dei conflitti internazionali. E aderisce all’appello per la pace, partecipando alla manifestazione di sabato 26 febbraio.
La nostra cultura collaborativa basata sul mutuo aiuto tra eguali è contraria a tutti i nazionalismi, i fascismi, le dittature, le miserie politiche, i monopoli economici e autoritarismi, sostenendo con i fatti la Pace come diritto universale.
Da centinaia d’anni collaboriamo con i movimenti pacifisti e con il mondo del lavoro contro le guerre, dal 1945 contrastiamo le armi nucleari, favoriamo il dialogo e la cooperazione tra i popoli e tra i governi come metodo per lo sviluppo umano, dell’economia e del benessere per tutti.
Riconosciamo tramite l’impegno produttivo della cooperazione, la ricchezza dell’umanità valorizzandone le differenze tra culture, religioni, generi, e partecipiamo attivamente allo sviluppo dell’Italia e dell’Unione Europea democratica ed inclusiva.
Legacoop Emilia Ovest riconosce la necessità di manifestare a sostegno della Pace Legacoop Emilia Ovest: riconosce la necessità di manifestare a sostegno della Pace: aderisce al presidio “Reggio Emilia per la pace in Ucraina” di sabato 26 febbraio 2022 alle ore 17 in piazza Prampolini e a quello di Piacenza con ritrovo alle 11 davanti alla Prefettura. .
La nostra associazione invita le cooperative aderenti e i cooperatori, le associazioni basate sugli interessi collettivi, solidali e mutualistici, le Istituzioni e i partiti che si riconoscono nella carta costituzione italiana a scuotersi, impegnarsi, manifestare per il forte sostegno alle politiche per la Pace.
Occorre ora fare ogni sforzo ed utilizzare ogni spiraglio diplomatico per raggiungere un accordo comune tra le parti. Accordo che deve essere favorito da una mediazione guidata dall’Unione Europea con una posizione attiva di dialogo costruttivo da parte dell’Italia.
Nella stessa Italia e nella stessa Europa vi sono esempi concreti per il rispetto delle minoranze culturali, delle religioni, delle regioni autonome. Così come nel dopoguerra sono stati raggiunti diplomaticamente accordi che prevedevano neutralità, influenze economiche e politiche condivise oltre a particolari impossibilità, accettate tra le diverse potenze sullo scacchiere mondiale ed europeo.
L’Italia ripudia la guerra: un auspicio per Prampolini, un valore sancito dalla costituzione, un dovere per i cooperatori.