Il 10 dicembre è stato firmato il Protocollo d’intesa per la promozione di un marchio di legalità per le imprese del settore edile iscritte alla White list della provincia di Reggio Emilia. Il protocollo è promosso dalle associazioni datoriali di categoria insieme con la Camera di Commercio, il Comune di Reggio Emilia e la Provincia di Reggio Emilia. L’obiettivo del Protocollo è quello di contribuire, attraverso l’attribuzione di un marchio volontario di legalità alle imprese del settore dell’edilizia e della sua filiera, che risultino regolarmente iscritte nella White list della Provincia di Reggio Emilia, alla lotta contro la criminalità organizzata, nella specie della infiltrazione mafiosa nell’impresa, favorendo la scelta responsabile da parte dell’utente finale.
L’impresa iscritta alla White list potrà infatti, attraverso il marchio, caratterizzare la propria immagine con tutti gli interlocutori esterni, in particolare i privati committenti e gli operatori. Si intende in questo modo rafforzare ulteriormente la lotta alle infiltrazioni mafiose, dotando i committenti, gli operatori e la Pubblica amministrazione di un ulteriore strumento che permetta di identificare e contraddistinguere in modo immediato ed efficace le impre-se non soggette a tentativi di infiltrazione mafiosa.
Possono ottenere il marchio di legalità le imprese che siano validamente iscritte alla White list della provincia di Reggio Emilia. Il marchio viene concesso per tutto il periodo di valida iscrizione della impresa nella White list. La richiesta di attribuzione del marchio potrà essere rinnovata in coincidenza con il rinnovo dell’iscrizione in White list. La cancellazione dalla White list comporta la revoca del marchio di legalità e l’inibizione al suo utilizzo. L’impresa, che risulti validamente iscritta nella White list provinciale, potrà far richiesta del marchio di legalità alla propria associazione datoriale, aderente al Protocollo, se iscritta, ovvero alla Camera di Commercio, e potrà utilizzarlo per qualificare ulteriormente la propria immagine in termini di legalità. Al fine di permettere una adeguata campagna di sensibilizzazione e promozione del marchio di legalità, sarà possibile attribuire lo stesso marchio a partire da Aprile 2017.
“Credo che questa occasione – ha detto il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – sia utile per rifare il punto e mettere in valore gli atti che come Comune di Reggio Emilia e come sistema istituzionale reggiano nel complesso sono stati adottati nel settore dell’edilizia per contrastare l’infiltrazione mafiosa e sostenere le imprese pulite. Questo protocollo sulle White List infatti si pone come ultimo atto di una serie, non meno significativi e rilevanti. A novembre 2015 c’è stata la sottoscrizione del Protocollo di intesa fra Comune di Reggio Emilia e Prefettura per il controllo delle informazioni antimafia in tutte le convenzioni e atti di accordo urbanistici, nei permessi di costruire e il 20% delle Scia superiori ai 70mila euro, ovvero un sistema molto dettagliato di verifiche, che così accurate non si riscontrano in altri luoghi d’Italia.
Un anno dopo, a novembre 2016, c’è stata l’approvazione dell’Ufficio Associato Legalità che si occuperà, per tutti i comuni del territorio provinciale di Reggio Emilia, di ricevere le richieste di informativa, racc-gliere i dati necessari alla verifica, inviare richiesta alla Prefettura, recuperare la risposta e rimandarla ai Comuni, riducendo in questo modo la duplicazione delle attività di richiesta da parte proprio dei Comuni alla Prefettura stessa, costruendo una banca locali sulle richieste e risposte avanzate.
Infine, con il marchio White List, che verrà rilasciato dalle associazioni di categoria e dalla Camera di Commercio alle imprese regolarmente iscritte alla White List provinciale si accelera ulteriormente il processo di verifica antimafia e soprattutto si sostiene il valore etico e commerciale della legalità, come fattore distintivo dell’azienda per favorire una scelta consapevole da parte del cliente finale”.
Il protocollo Protocollo d’intesa è stato presentato dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dal prefetto di Reggio Emilia Raffaele Ruberto, dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, dal presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia Stefano Landi e dal parlamentare Maino Marchi. Successivamente si è proceduto alla firma del Protocollo alla presenza dell’assessore a Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli e dei soggetti firmatari del Protocollo: Alessandro Grande, direttore di Confcommercio Reggio Emilia; Matteo Caramaschi, presidente Confcooperative Reggio Emilia; Dario Domenichini, presidente di Confesercenti Reggio Emilia; Gianfranco Lusuardi, presidente di Confimi Emilia; Erio Luigi Munari, presidente Lapam Confartigianato imprese Modena e Reggio Emilia; Luca Bosi, vice presidente Legacoop Emilia Ovest; Tiziano Pattacini, presidente Unindustria – Ance; Fabio Bezzi, direttore generale di Cna. “Il Protocollo firmato questa mattina – ha detto il prefetto di Reggio Emilia Raffaele Ruberto – apre una nuova fase di consapevolezza nel contrasto alle infiltrazioni mafiose, in cui i diversi soggetti istituzionali e privati chiamati in causa decidono di fare ciascuno la propria parte per snellire le procedure senza però abbassare la guardia. Sono convinto che le White list siano uno strumento importante e utilissimo che, grazie a istruttorie approfondite, danno un certificato di ‘pulizia’ alle aziende iscritte: a mio avviso sarebbe utile estendere questo tipo di strumenti dall’edilizia anche agli altri settori economici”.
“Il marchio di legalità presentato quest’oggi – ha detto il presidente della Provincia Giammaria Manghi – costituisce una dichiarazione di assunzione di responsabilità importante da parte delle aziende che lo richiedono, e assume un valore testimoniale importante di impegno nel promuovere da protagonisti la legalità e il contrasto alla criminalità organizzata”.
“Credo sia particolarmente importante – ha detto il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi – che le amministrazioni locali, tutte le istituzioni e le realtà rappresentative del mondo imprenditoriale continuino a lavorare per promuovere quella cultura della legalità senza la quale è minacciato ogni sviluppo economico e ogni convivenza civile. L’assegnare un particolare riconoscimento alle imprese che si certificano come libere da qualsiasi relazione con l’illegalità – ha aggiunto Landi – è allora un passo molto significativo in tal senso, perché il dare visibilità a chi è virtuoso significa sottolineare in modo esplicito che è possibile cercare l’affermazione e si può raggiungere il successo senza ricorrere a scorciatoie, attenendosi a regole scritte e a principi che portiamo naturalmente iscritti nelle nostre storie di uomini, cittadini e imprenditori”.