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Cooperazione di Comunità, riparte la Scuola nazionale. Ridare slancio, vita e lavoro alle piccole comunità

Si svolgerà nel cuore dell’Appennino reggiano la seconda edizione della “Scuola di cooperazione di comunità” promossa dall’Alleanza Cooperative Italiane con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
Un mese di confronti (da metà gennaio a metà febbraio 2016), approfondimenti, analisi ed elaborazione di progetti finalizzati a ridare prospettive economiche, e così anche prospettive di vita e di lavoro, a piccole comunità altrimenti destinate all’abbandono.
“Quello che mettiamo in campo – sottolineano i responsabili del progetto, Giovanni Teneggi e Carlo Possa – è un percorso di formazione che, a differenza di molti altri, parte da esperienze concrete già realizzate in questo e in altri territori considerati marginali e spesso realmente segnati dal rischio di degrado e spopolamento”.
L’iniziativa – che ha una rilevanza nazionale – si inserisce nell’ambito delle attività che le centrali cooperative da tempo sviluppano per la promozione di una forma d’impresa che anche in altri Paesi va prendendo corpo proprio per  il suo valore in materia di tenuta e rivitalizzazione delle aree socialmente e territorialmente più fragili.
“Il valore e l’originalità della “Scuola di cooperazione di comunità” – proseguono Teneggi e Possa – sta nel fatto che non ci muoviamo sulla base di studi teorici, ma avremo a riferimento realtà concrete di cooperative di comunità che hanno rianimato paesi, borghi e comunità e che oggi ci consentono di disegnare un vero e proprio modello di impresa che realizza una forte integrazione fra attività economiche, servizi e forme di relazione che possono mantenere e riportare vita in luoghi che per troppo tempo sono stati esclusivamente serbatoi di manodopera per altri territori in cui si concentrava lo sviluppo economico”.
La scelta di dell’Appennino reggiano come sede della nuova edizione del progetto dell’Alleanza Cooperative Italiane non è casuale: proprio nel contesto territoriale del  
Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano e della nuova area MAB Unesco, infatti, già vent’anni fa si sono insediate le prime esperienze apripista della cooperazione di comunità, con particolare riferimento alle cooperative  Valle dei Cavalieri e Briganti del Cerreto.
“La scuola – spiegano Teneggi e Possa – è aperta a tutti coloro che intendono conoscere questo strumento e apprenderne – per replicarle altrove con la flessibilità insita in questo modello di cooperazione – le modalità di lavoro, di divulgazione e valorizzazione quale strumento di tenuta e sviluppo territoriale.
Il programma prevede due momenti residenziali (il 15/16 gennaio a Cerreto Alpi e il 29/30 gennaio a Succiso) con interventi, tra gli altri, di Flaviano Zandonai (ricercatore Euricse), Paolo Rizzi (direttore del Laboratorio di Economia locale dell’Università Cattolica di Piacenza), Fausto Giovanelli e Giuseppe Vignali (presidente e direttore del Parco nazionale Appennino tosco-emiliano), Erica Migotto (ricercatrice del Centro internazionale di studi sull’economia turistica), Maurizio Davolio (presidente Associazione italiana turismo responsabile), Federica Bandin i (Università di Bologna), Mauro Lusetti (presidente nazionale Legacoop), Claudia Fiaschi (vicepresidente nazionale Confcooperative), Paolo Cottino (Politecnico di Milano), Paolo Venturi (direttore Aiccon).
Il percorso prevede anche una serie di testimonianze da parte di realtà attive in diverse aree del territorio nazionale, con particolare riferimento a Liguria, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna.
Info e iscrizioni: Nicoletta Mavilli – 0522-812798 – e-mail: n.manvilli@unioncoop.re.it