Confcooperative Reggio Emilia e Legacoop Emilia Ovest esprimono soddisfazione per l’Accordo integrativo provinciale (Reggio Emilia) delle cooperative sociale siglato da Cgil, Cisl Uil e dalla due centrali cooperative.
“Riteniamo che sia un ottimo accordo – spiegano i dirigenti di Confcooperative e Legacoop – e sicuramente uno dei migliori a livello nazionale sia per i contenuti economici che per gli aspetti normativi. Questa è la testimonianza che le relazioni sindacali nella nostra provincia nel settore della cooperazione sociale sono caratterizzati da un grande rispetto e responsabilità”.
“L’intesa sottoscritta – proseguono le due centrali cooperative – conferma che la scelta di Confcooperative e Legacoop di disdire il vecchio accordo in scadenza il 31 dicembre 2017 non era un atto ostile. Il nuovo accordo territoriale, infatti, ha riformulato o chiarito, migliorandogli, diversi aspetti normativi”.
“Per la parte economica – sottolineano Confcooperative e Legacoop – sono stati ridefiniti i parametri per il calcolo dell’elemento retributivo territoriale (ERT) con un risultato che riteniamo positivo: il valore massimo dell’ ERT per il 2018 è fissato a 500 euro annui, riferito alle lavoratrici e lavoratori inquadrati al livello C1”. “Anche questo – spiegano le due centrali cooeprative – conferma che le cooperative sociali aderenti a Confcooperative e Legaccop hanno inteso valorizzare l’impegno e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, visto che parliamo di un valore dell’Ert che non ha riscontro in nessun’altra realtà italiana”. Positivo – secondo le centrali cooperative – è anche parte dell’accordo che riguarda i soggetti svantaggiati delle cooperative di inserimento lavorativo”.
“Ci sembra poi significativa – osservano Confcooperative e Legacoop – la valutazione comune delle parti firmatarie che l’efficacia e la crescita dell’accordo sottoscritto trovino come condizione importante e non secondaria il coerente comportamento della pubblica amministrazione sui termini di affidamento dei servizi e sul rispetto del costo del lavoro sociosanitario”.
“La cooperazione sociale – concludono le due organizzazioni – con questo accordo ha fatto la sua parte: auspichiamo che tutti i suoi interlocutori siano consapevoli del ruolo che questo settore ha nelle politiche del welfare e che si impegnino per un mercato trasparente e per garantire la qualità del servizio e del lavoro, abbandonando la politica del massimo ribasso”.