“Una lista aperta al territorio, in ascolto delle istanze dei cittadini, che ha come obiettivo il bene della comunità e la tutela di territorio, ambiente, acqua”. È il focus de ‘La bonifica del fare’ che all’Hotel Astoria ha presentato il suo programma in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per il quinquennio 2023-2028. La lista – che si trova al numero 1 della scheda elettorale – è composta da Cia, Coldiretti, Lapam e Legacoop.
Al tavolo dei relatori vi erano: Lorenzo Catellani, presidente CIA Reggio; Vania Pacchioni, Cia Emilia Centro; Alessandro Corchia, direttore Coldiretti Reggio; Marco Zanni, direttore Coldiretti Modena; Stefano Cestari, segretario Lapam Reggio; Mauro Menozzi, responsabile settore Agroalimentare di Legacoop Emilia Ovest; Ilaria Franchini, responsabile settore Agroalimentare di Legacoop Estense.
“La Bonifica è un ente fondamentale per il territorio – ha iniziato a spiegare il portavoce della lista, Catellani -: crediamo che al governo debbano esserci esponenti che conoscano approfonditamente le esigenze e agiscano per assicurare i servizi fondamentali: con questo criterio è stata creata la lista dei candidati. Il programma presentato è vasto ed è basato sulla realizzazione di numerosi progetti sull’intero territorio di competenza: tutti vertono sull’importanza della corretta gestione e valorizzazione dell’acqua, elemento fondamentale per le nostre eccellenze agroalimentari che tutto il mondo ci invidia”.
Il programma: obiettivo diga
Il programma è composto da quattro capitoli fondamentali: ‘Acqua, una risorsa da gestire e custodire’; ‘Sicurezza idraulica e cultura della prevenzione’; ‘Montagna, tutela e valorizzazione’; ‘Un Consorzio che ascolta il territorio’.
Il progetto cardine è la realizzazione della diga in Val d’Enza, di cui si parla ormai dagli anni ’80. “Lavoreremo col massimo impegno per centrare il risultato – hanno proseguito dalla lista -. Nel nostro programma è scritto a chiare lettere che tra le più urgenti priorità vi è la costruzione di una infrastruttura per la risoluzione del problema della scarsità idrica in Val d’Enza. Occorre realizzare, unitamente agli Enti preposti, una diga la cui grandezza risponda alle esigenze del territorio (usi e bisogni plurimi), anche in relazione ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che alternano periodi di severa siccità a giorni di copiose piogge che possono causare disastri, come è successo in Romagna. La diga servirebbe non solo a distribuire l’acqua ma avrebbe anche funzione di laminazione. E verrebbe utilizzata per produrre energia idroelettrica. In poco tempo favorirebbe l’apertura di diverse attività legate all’ambiente e allo sport, diventando il volano turistico per una vasta zona”.
Progetti per l’intero territorio
Realizzazione della diga, dunque, ma non solo.
Il programma prevede infatti, tra i diversi punti, la stretta collaborazione con i sindaci per la prevenzione dei movimenti franosi in montagna, le sistemazioni idrogeologiche e le opere di natura ambientale; la riduzione degli sprechi attraverso la modernizzazione della rete idrica; l’adattamento dei tempi di invaso dei canali alle moderne tecniche di irrigazione e per la difesa dalle gelate primaverili; la maggiore condivisione e trasparenza verso i cittadini. E ancora, vi è in progetto l’incremento del livello di sicurezza idraulica attraverso soluzioni efficaci e di valore ambientale, come nuove casse d’espansione.
L’importanza dell’ascolto e della formazione
La lista ritiene poi molto importante attivare un tavolo di confronto permanente tra i rappresentanti degli Enti, delle associazioni e dei cittadini per individuare le principali priorità: l’obiettivo è avere una Bonifica sempre più vicina alle richieste del territorio. E non è tutto. ‘La bonifica del fare’ punta infatti anche a “migliorare il livello di qualità dei servizi erogati attraverso il coinvolgimento, la qualificazione e la crescita professionale del personale. Così come, intende attivare percorsi di formazione rivolti alle scuole (agenda 2030) per stimolare nei ragazzi comportamenti volti alla sostenibilità ambientale”.