Disabile? Persona con disabilità. Tossico? Persona con dipendenza da. Le parole proposte, quelle spiegate e quelle da raccontare sono al centro del Glossario Fragile: un’iniziativa nata da un’idea del Gruppo Comunicazione di Legacoopsociali con il contributo e la supervisione di docenti e ricercatori di tre università italiane e del Cnrr-Irpps.
E’ stato presentato il 27 febbraio alla Sapienza Università di Roma con i saluti di Alberto Marinelli, Prorettore alle Tecnologie innovative per la comunicazione e Direttore Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale – Sapienza Università di Roma, del presidente Odg Lazio Guido D’Ubaldo, tra gli interventi i giornalisti Domenico Iannacone e Nello Trocchia.
Il progetto
All’indomani della pandemia il lavoro durato sei mesi ha inteso ricercare e indagare l’uso delle parole per le persone in condizioni di fragilità o esse stesse fragili per la realtà che raccontano: disabilità, dipendenze, salute mentale, caregiver, minori vittime di abusi, mutualismo, diversità e altro ancora.
Il volume vede i contributi di professionisti della comunicazione della cooperazione sociale e di Andrea Volterrani – Professore Associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi a Università Roma Tor Vergata, Gaia Peruzzi – Professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale Sapienza Università di Roma, Elisabetta Gola – professoressa di Filosofia e teorie dei linguaggi nel Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’Università di Cagliari, Raffaele Lombardi – Ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale Sapienza Università di Roma e Maria Cristina Antonucci – ricercatrice in Scienze Sociali – CNR – Irpps.
Nella presentazione del Glossario Fragile la presidente nazionale Eleonora Vanni scrive: “le parole sono lo strumento con cui ci mettiamo in relazione, sia in presenza che ‘a distanza’ e, al di là delle definizioni che si aggiornano ed evolvono nel tempo, devono essere rispettose e appropriate. Ma, poiché non è solo e tanto la parola quanto l’uso che ne viene fatto, abbiamo voluto dare un contributo, aperto e costruttivo, alla cura delle parole nella comunicazione del settore con le istituzioni, sui social, nei media e fra le persone. Legacoopsociali vuole fare la sua parte”.