Riprendiamo l’articolo a firma di Filippo Zangrandi, pubblicato su La Libertà di Piacenza del 24 luglio 2017:
Al solo pensiero di aver trovato l’ idea giusta per ridare futuro ad un Appennino meraviglioso, ma a rischio di abbandono – quello che lei vive ogni giorno insieme ad una settantina di suoi concittadini – a Claudia Borrè si illuminano gli occhi di gioia.
La giovane sindaca di Zerba è abituata alle difficoltà della monta gna e per questo conosce bene il valore della determinazione.
L’ importanza di perseverare per realizzare un sogno. Per questo l’ altro pomeriggio ha chiamato a raduno tutti coloro che possono essere al suo fianco in un proget to ambizioso, che non è possibile fallire: i sindaci dei paesi vicini, a partire da Cerignale con cui sta accarezzando l’ idea di fondersi per dar vita ad un unico municipio, la Regione con l’ assessore Paola Gazzolo, il Gruppo d’ azione locale (Gal) con il presidente Marco Crotti e Carla Cavallini.
L’ ambizione è quella di mettere a frutto il pacchetto di quasi 10 milioni di fondi europei destinati dalla Regione allo sviluppo della montagna di Piacenza e Parma.
Con loro, i rappresentanti del mondo della cooperazione, da Samuele Bertoncini di Federsolidarietà-Confcooperative Piacenza a Carlo Possa di LegaCoop Emilia Ovest. Perchè al centro del progetto della Borrè ci sono proprio le cooperative di comunità: un esperimento economico e sociale tutto “made in Emilia” che ha fatto tornare a crescere altri luoghi dell’ Appennino.
«Fare insieme» A partire da Succiso, centro di una manciata di abitanti sul crinale tra Ramiseto (Reggio Emilia) e la Toscana. Il concetto è semplice: fare squadra puntando sulla comunità, sui cittadini, per mettere in rete e dare nuovo smalto a tutti gli elementi di valore di un territorio: dall’ ambiente alla gastronomia, dall’ accoglienza turistica alla cultura. Il risultato? Creare lavoro.
Una leva fondamentale contro lo spopolamento, per assicurare la possibilità di vivere in luoghi unici, ma lontani dai grandi centri urbani. A Succiso è successo e quell’ angolo di paradiso è tornato a vivere. Una bella scommessa anche per Zerba, l’ Alta Val Trebbia e tutta la nostra montagna. La riscossa può iniziare a partire da sè. Le parola d’ ordine, del resto, sono già chiare: fare insieme.
FONTE: La libertà di Piacenza