Nell’ambito della “Settimana Europea delle Regioni e delle Città”, la Regione Emilia Romagna ha organizzato a Bruxelles un seminario per affrontare il tema dell’evoluzione, dei cambiamenti e della progettualità.
Proges era presente per raccontare la sua esperienza all’estero, la visione futura e come la reputazione delle Regioni/Città di origine possano rappresentare un valore aggiunto da sottolineare e mettere in luce quale possibile “asset” strategico.
Perché sono proprio le imprese sociali a rivestire un ruolo fondamentale nel campo dell’innovazione territoriale.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Francesco Altieri, Responsabile Commerciale Proges – è presentare il potenziale delle imprese sociali come portatore dei valori e delle competenze di un sistema di welfare territoriale. L’impresa sociale italiana nasce e cresce in un sistema di welfare in cui risorse, obiettivi e vincoli legislativi sono determinati da attori pubblici.
Per questo motivo, il suo modello di business, anche se orientato al mercato privato, è costituito da regole definite, un sistema di welfare universalistico e una lettura condivisa dei bisogni sociali. Pubblico e privato insieme hanno costruito il sistema di welfare locale. Con uno scarso capitale in senso economico, il valore dell’impresa sociale è costituito da capacità professionali, idee e capacità manageriali per mantenere un equilibrio tra sostenibilità economica e qualità del servizio.”.
Grazie a queste ipotesi e all’esperienza maturata negli anni, oggi l’Impresa Sociale è in grado di modellare servizi, esportarli in diversi contesti.
Esportare servizi significa anche far conoscere e raccontare la storia e la cultura delle città e delle regioni, del territorio a cui appartengono.
“In questa attività – ha sottolineato Francesco Altieri – Proges si è concentrata sulla promozione del suo know-how, ma è stata anche in grado di migliorare la tradizione e la reputazione del proprio territorio. L’Emilia Romagna e Parma sono conosciuti in tutto il mondo per l’eccellente livello di servizi sanitari ed educativi, nonché per la qualità della vita”.