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Coop. Centro Studi Parini, come cambia l’assistenza didattica

Pubblichiamo il messaggio che ci ha inviato il presidente della coop. Centro Studi Parini che si occupa da diversi anni di assistenza didattica (recupero di anni scolastici, supporto e assistenza allo studio per studenti delle superiori e dell’università, certificazioni linguistiche e informatiche, corsi di università telematiche) e ora sta affrontando il cambiamento dovuto all’emergenza epidemica.

“La situazione che si è creata nel nostro paese, come anche nella nostra regione, in questi ultimi mesi, è stato un evento che ha sconvolto, sul piano delle nostre attività lavorative, ritmi, abitudini e percorsi relativi agli obiettivi prefissati.
Noi, Centro Studi Parini, con sede amministrativa e operativa a Parma, siamo una cooperativa sociale che si occupa di questioni e problematiche di carattere didattico-scolastiche. Operiamo, da vari anni, nel campo dell’assistenza didattica nei confronti di tutti coloro che hanno (o hanno avuto nel passato) problemi con la scuola. Ci occupiamo di preparazione per il recupero di anni scolastici, supporto e assistenza allo studio per studenti delle superiori e dell’università, certificazioni linguistiche e informatiche, corsi di università telematiche.
Il diffondersi di questa epidemia ci ha obbligati ad una chiusura immediata dei locali del nostro centro e al conseguente blocco delle lezioni e di ogni corso. Tutto questo a partire dal 25 febbraio scorso. Quindi abbiamo dovuto immediatamente attivarci per poter continuare le nostre attività e non abbandonare i nostri allievi. Ci siamo così organizzati ricorrendo alle possibilità offerte dai mezzi informatici: invio di materiali didattici per EMail; creazione di una piattaforma per far interagire insegnanti e allievi; video-lezioni; verifiche e momenti di incontro diretti insegnanti-allievi tramite l’uso di Waths App. Ovviamente si è trattato di soluzioni di pronta emergenza in risposta a una situazione di assoluta emergenza. Tuttavia, fin dai primi momenti, la situazione ha preso una piega positiva. E ne siamo contenti.
Proprio questa situazione ci ha obbligati non solo a perseverare nel proseguo delle nostre normali attività, ma anche a riflettere su questo tipo di cambiamento, a tutti livelli, cui siamo stati sottoposti in modo inaspettato e repentino. La scuola, lo studio, l’educazione, sono fattori e momenti fondamentali nella vita di ogni individuo. E noi, proprio come cooperativa, abbiamo scelti di operare in riferimento al grande valore sociale rappresentato dal diritto allo  studio e alla formazione culturale delle persone, in quanto percorso imprescindibile della vita di ognuno. Ora se questo percorso si blocca (per cause drammatiche come lo è questa epidemia in corso) cosa succede? Come rimediare all’arresto di quelle che sono le normali procedure scolastiche, pubbliche o private che siano? Come offrire risposte di fronte alle tante domande che insorgono in una situazione come questa? La prima risposta, a livello nazionale, sono state le lezioni on line, e su questo versante tutte le scuole presenti sul nostro territorio si sono sforzate di dare il proprio contributo.
Noi, però, proprio in quanto cooperativa sociale che lavora nel settore della didattica, cercando di raccogliere e riparare i vari disagi accaduti all’origine nelle varie  scuole pubbliche (bocciature, abbandoni scolastici, cambi d’indirizzo etc) ci siamo ritrovati a dover offrire un servizio doppio. Se da un lato i nostri allievi dovevano essere garantiti nei loro vari studi di recupero, dall’altro c’era da garantire un altro supporto, di carattere psicologico, non certo minore come importanza del primo. Rassicurare i ragazzi (e le famiglie) che il lavoro di reintegrazione scolastica non si sarebbe fermato e che la loro identità di studenti (già duramente provata da precedenti fallimenti) non sarebbe stata minimamente messa in discussione. Noi, infatti, abbiamo sempre ritenuto (e questo è il valore di base su cui poggia tutta la nostra attività fin dagli inizi) che aiutare una persona, giovane o adulto che possa essere, a riprendere in mano il proprio percorso di studio in maniera concreta e positiva, significa recuperare un cittadino sul piano della cultura e della consapevolezza personale. Un cittadino completo per la società.
In questo senso lo spirito cooperativo (o perlomeno quello che noi crediamo dover essere uno spirito cooperativo) ci ha aiutato di fronte a questa emergenza. Ci siamo organizzati non calando semplicemente le nostre decisioni operative dall’alto, ma abbiamo cercato, fin dal primo momento, di creare una sinergia fra noi, gli allievi e le loro famiglie, in merito alle scelte pratiche da fare e alle strategie da adottare, sforzandoci, in questo modo, di fare fronte alla grande confusione e incertezza che aveva in qualche modo colpito un po’ tutti i settori della società, per reagire alla paura e al conseguente lassismo che spesso  nasce in situazioni del genere.
Ci sono stati momenti d’incontro e di confronto che hanno coinvolto tutti. Non sono mancate le punte di critica, ovviamente, ma il dialogo costruttivo nasce sempre solo quando gli spunti critici sono ben presenti. E quando accennavamo prima allo spirito cooperativo, volevamo proprio riferirci a quella capacità che gli esseri umani hanno di sapersi rimettere in discussione al momento più opportuno, cioè di fronte alle situazioni più difficili e alle difficoltà più estreme. In fondo educare significa anche questo, saper crescere insieme, sapendo di essere sempre tutti indispensabili gli uni agli altri”.

Andrea Bini, Presidente Centro Studi Parini società cooperativa sociale.

www.centrostudiparini.it/